PANECOTTO BISTROT
Un bistrot etico nel cuore dei Sassi di Matera
I piatti della tradizione sono rivisitati con prodotti di filiera corta e agricoltura sociale. Panecotto è un esempio innovativo di turismo sociale, che dà valore al lavoro di disabili e rifugiati. Un esperimento di economia circolare, un’attività commerciale che finanzia progetti sociali sul territorio.
Panecotto nasce dall’intuizione del Consorzio La Città Essenziale, titolare del marchio. Il bistrot materano è gestito dalla cooperativa sociale MEST, laboratorio di inserimento lavorativo per persone con svantaggio.
Il concetto ispiratore di “Panecotto” è quello della territorialità da promuovere, dalla cultura al turismo all’enogastronomia, attraverso un luogo di incontro che non sia solo luogo di degustazione, ma uno scorcio di Basilicata da “vivere” in altri luoghi d’Italia e del mondo.
“Panecotto” quindi si rivolge a coloro che visitano e visiteranno questi luoghi. L’idea è volutamente tradizionale ma unita ad un’immagine moderna, attraente e coinvolgente, e ad una gestione che rappresenta un valore aggiunto attraverso un’attenzione rivolta ad una maggiore coesione sociale e verso quelle piccole aziende che producono prodotti di nicchia a filiera corta.
Un esperimento di economia circolare che mette al centro agricoltura sociale e territorio
Un laboratorio di integrazione e autonomia
Panecotto Ethical Bistrot racconta la sfida è il desiderio di far diventare il turismo a Matera occasione di crescita e sviluppo anche per le persone che normalmente subiscono i flussi turistici: gli anziani, i bambini, i disabili, i migranti.
È etico perché i piatti della tradizione lucana che qui è possibile degustare sono realizzati con prodotti di filiera cortissima, in particolare provenienti da progetti di agricoltura sociale e dal mondo della cooperazione agricola di Confcooperative.
Inoltre è etico perché questo posto è insieme un bistrot e un laboratorio di inclusione sociale e lavorativa. Sono tanti i laboratori di educazione all’autonomia che abbiamo realizzato con lo SPRAR o con l’associazione italiana persone down, per aiutare chiunque a misurarsi in un ambiente di lavoro vero, capire le dinamiche che governano il lavoro all’interno di un ristorante.
Esportare le esperienze locali, fuori dai confini regionali e nazionali, è l’obiettivo primario del progetto di franchising che prevede la nascita di Panecotto Point, un luogo fisico di scambio di valori e conoscenze attraverso la degustazione e la vendita dei prodotti tipici e di esperienze turistiche. Così si favorisce l’incoming e lo sviluppo del territorio locale. Un modello imprenditoriale etico che prevede l’inclusione sociale, in particolare, di soggetti svantaggiati e fasce deboli sul mercato del lavoro e il reperimento di nuove risorse economiche da investire su azioni di welfare.
“A Panecotto mi sento un vero materano-egiziano! Dopo il diploma all’istituto alberghiero qui ho potuto mettere in pratica le preparazioni tipiche lucane che avevo studiato. E ora ogni tanto invento un piatto nuovo mettendoci dentro alcuni ricordi della mia terra d’origine”
Said Elshazly, chéf di Panecotto
L’arte per dialogare con la comunità
All’interno del bistrot commercializziamo anche i prodotti dell’artigianato artistico e sociale realizzati da alcune cooperative sociali. Sono tante infatti le cooperative che utilizzano l’artigianato come occasione di inclusione lavorativa di persone svantaggiate, come il Collettivo Colobrarese, Vita Nuova, la stessa cooperativa MEST, che ha in gestione il bistrot e che lavora in modo particolare con il DSM e le associazioni che si occupano di disabilità mentale, come l’Amasam e l’Associazione Detto Fatto.
Dove mangiare a Matera
Watch full episode here 👉 https://youtu.be/tZ0kWUIOoiw
Pubblicato da Panecotto su Venerdì 16 marzo 2018
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